sabato 20 settembre 2014

Il castello di Calatubo


Ad appena tre chilometri dalla città di Alcamo, sorge superbo e maestoso su un’alta rocca il castello di Calatubo. Esso come un vero nido d’aquila domina tutta la vallata che va da Castellammare del Golfo, Balestrate, Trappeto e Monte Bonifato, regalando all’ignaro visitatore uno dei paesaggi più suggestivi e mozzafiato della Sicilia Occidentale.


Il  Castello di Calatubo appartenne nel corso del tempo a numerosi importanti  famiglie nobili siciliane (Ponc de Blancfort 1278, Federico d’Antiochia 1335, Raimondo Peralta 1336, Manfredi Aurea 1361, Artale De Luna 1403, Duca di Bivona 1554, Baroni De Ballis 1583 e infine passa ai Papè Principi di Valdina 1710, i quali eredi nel 2007  lo donarono al Comune di Alcamo, attuale proprietario).
Il sito, per la sua posizione strategica e la fertilità dei terreni circostanti, dotato di un area portuale e di un fiume un tempo navigabile fino ai pressi del Castello, vanta una storia antichissima di cui sono testimonianze le necropoli arcaiche e quella araba-normanna scoperte nei suoi dintorni, nonché le chiare tracce di frequentazione del sito che risalirebbero al lontanissimo Paleolitico inferiore. Fu sede di un villaggio Neolitico e divenne un importante centro Sicano-Elimo nel periodo Arcaico-Ellenistico, in seguito avamposto Romano-Bizantino per poi diventare una importantissima Roccaforte e città Araba, come testimonia il famoso geografo arabo Ibn Idrisi (1154) nella sua cartografia della Sicilia Araba “Il libro di Ruggero” dove descrive l’importanza e la ricchezza del luogo. Trent’anni dopo anche il pio viaggiatore andaluso Ibn Giubàyr (famoso per le sue relazione dei territori visitati) visiterà Calatubo.

La costruzione di alcune parti delle strutture superstiti si fanno risalire al periodo Bizantino – Arabo infatti ancora oggi il Castello rappresenta un raro esemplare di fortificazione di quel periodo storico, unico in Sicilia, nonostante le continue modifiche apportate nel tempo per i continui rimaneggiamenti effettuati dai tanti proprietari che adattarono l’antico maniero alle proprie esigenze. Il primo documento scritto che parla del Castello risale al 1093 nel Diploma del Gran Conte Ruggero d’Altavilla il quale assegna Calatubo con tutte le sue pertinenze alla diocesi di Mazzara. Successivamente tantissimi avvenimenti di natura storica si susseguirono all’interno delle sua mura. Al suo interno nacque nel 1724  Ugo Papè di Valdina figlio di Donna Gaetana  ultima Baronessa di Calatubo della famiglia De Ballis e di D. Giuseppe Papè  Principe di Valdina, futuro Vescovo di Mazzara del Vallo.  Tra la seconda metà dell’800 e i primi del 1900 il Castello  divenne celebre in quanto ospitò uno Stabilimento Enologico dove si produsse il  vino “Castel Calattubo” dei Principi Papè di Valdina, che ottenne le massime onorificenze e medaglie d’oro (maggior premio concesso ai vini Italiani) nelle più importanti Esposizioni d’Europa, conseguendo il brevetto di fornitore esclusivo delle Regie Cantine e la facoltà di fregiare con lo stemma Reale lo stabilimento, molte delle cene di gala tra i più importanti Premier dove si stabilirono le sorti dell’intera Europa furono accompagnate da questo vino.



Per trascrivere l’intera storia del Castello e delle sue origini nonché del suo protagonismo fino ai giorni nostri non basterebbe un intera enciclopedia. Nel tempo il Castello si è contornato da un alone di mistero che trapela dalle sue tantissime leggende che insieme alla sua atmosfera aurica hanno alimentato le fantasie e non dei viandanti. Storie di presenze e apparizioni, di sotterranei segreti nascosti, di profezie antichissime e incantesimi da svelare. Chiunque si rechi a visitare le rovine del Castello non può fare almeno di restare profondamente ammaliato, per la sua posizione strategica, il suo fascino, l’energia che si respira. Le sue pietre antichissime emanano millenni di storia, tutta la storia della Nostra amata Sicilia.

Ognuno di noi è emotivamente legato a un luogo che spesso rappresenta una parte importante della nostra vita e vorrebbe che fosse protetto per sempre. Questo è il presupposto che ha dato il via al censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) in collaborazione con Banca Intesa San paolo, che chiede a tutti i cittadini di segnalare i piccoli e grandi tesori che amano e che vorrebbero salvare.Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere concretamente tutti i cittadini, di qualsiasi età e nazionalità, di sensibilizzarli nei confronti del nostro patrimonio artistico e paesaggistico e di favorire l’aggregazione e la collaborazione fra comunità e istituzioni al fine di proteggere e valorizzare tale patrimonio.Il nostro luogo del cuore è “Il Castello di Calatubo”, il quale per le sue remote caratteristiche sia storiche sia paesaggistiche è un posto unico nel suo genere, un patrimonio inestimabile da tutelare e valorizzare, dove quasi tutte le culture del mediterraneo hanno lasciato il proprio segno. La sua Rocca sia per la sua posizione geografica che strategica fu frequentata sin dal Paleolitico Inferiore, per poi divenire un villaggio nel Neolitico e successivamente un importante centro Sicano - Elimo nel periodo Arcaico – Ellenistico e in seguito avamposto Romano – Bizantino. La struttura del Castello seppure rimaneggiata diverse volte nel corso del tempo conserva ancora le caratteristiche tipiche delle fortezze Bizantine (rarissimo esempio in tutta l’isola). Con gli Arabi diventa un’imponente roccaforte provvista di un paese grande per poi divenire successivamente dimora signorile di diverse e importanti famiglie nobili siciliane che modificarono in base alle proprie esigenze le strutture del Castello. Oggi, dopo essere divenuto per decenni, rifugio di pastori e in balia di continue devastazioni, è di proprietà del Comune di Alcamo, che a causa delle grosse difficoltà di reperire fondi per la sua ristrutturazione versa in uno stato di profondo degrado, dove i ripetuti crolli stanno consegnando definitivamente all’oblio migliaia di anni della Nostra storia.


  TUTTI INSIEME e con il FAI abbiamo una possibilità concreta di Salvare il Castello di Calatubo, e, seguendo l’esempio dell’associazione “Salviamo la Colombaia di Trapani” che grazie all’aiuto e l’impegno di tutti i ragazzi delle scuole che hanno votato e fatto votare il loro Castello contribuendo in maniera determinante a far vincere il loro luogo del cuore (il Castello della Colombaia è risultato primo classificato nel censimento 2008 indetto dal FAI e recentemente ristrutturato) la nostra associazione invita anche Voi del Blog Pubblimania  a fare altrettanto.Tutti insieme possiamo farcela, probabilmente questa sarà l’ultima occasione concreta per salvarlo.Riprendiamoci il nostro Castello non lasciamo che scompaia definitivamente, chiunque lo abbia visto anche una sola volta inconsciamente nel profondo l’ha già eletto LUOGO DEL CUORE…Eleggetelo e divulgate è tempo di mettere in pratica l’amore verso il NOSTRO PASSATO.


Per votare basta cliccare http://iluoghidelcuore.it/luoghi/12847 , registrarsi al FAI "I luoghi del Cuore", aspettare la mail di convalida e votare.
Si può votare anche e accedere tramite Facebook nel nostro gruppo “Salviamo il Castello di Calatubo” cliccando sul link poi mettere indirizzo di posta elettronica (mail) password e attendere la mail di convalida.
Presso le filiali della Banca Intesa S. Paolo di tutta Italia si trovano le Cartoline con i luoghi del cuore del FAI da compilare per far votare il Castello anche a chi non ha internet o un indirizzo di posta elettronica.










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